È un lunedì sera qualunque, di una settimana qualunque, della fine di un inverno qualunque. E a Dublino, dati questi presupposti, può succedervi davvero di tutto. Senza scomodare il nostro caro amico James, potrebbe ad esempio perfino capitarvi, come è successo a noi, di incontrare una sera a cena per caso proprio lui, Mr. Paul David Hewson.
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A due passi dalla famosa Grafton Street, in una stradina poco movimentata, si trova il Coppinger Row, che oltre a vantare tra i suoi habitué niente di meno che Bono Vox, è noto per essere davvero un ottimo ristorante.
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Il menù, tutto di ispirazione mediterranea, è il risultato conseguito dallo chef irlandese in lunghi anni di pratica giù nella capitale della Down Under, con esiti al di sopra di ogni aspettativa, soprattutto se paragoniamo i suoi abbordabili prezzi a quelli dello standard dublinese.
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Al Coppinger Row, conosciuto per offrire quelli che sembrano essere i migliori cocktail della città, abbiamo deciso di andare per una cena. Scorrendo il menù abbiamo individuato qualche ingrediente nostrano e ci siamo lanciati su piatti sani e poco elaborati, iniziando dalle bruschette in salsa verde, con pomodorini e mozzarella di bufala.
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Finalmente abbiamo trovato un posto che ama la cucina mediterranea e ne rispetta la semplicità, senza stravolgerla, e senza cadere nell’errore tipico di rimpinzarla di ingredienti superflui. Buone, fra le altre cose, anche le sardine con pomodori e insalata verde (sebbene ci siano sembrate un po’ fuori misura).
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Degna di nota la zuppa del giorno: a noi è toccata una vegetale impreziosita al curry, spicy, accompagnata dall’immancabile soda bread e burro, mentre come secondo abbiamo assaggiato del pollo adagiato su un letto di spinaci e contorno di ravioli. Pancia piena e soddisfazione.
Concedetevi un dessert e chiedete di consultare la minuta, ma sostanziosa, carta dei dolci. Noi li abbiamo sfidati scegliendo un tiramisù della casa: non male, ma con il mascarpone all’estero purtroppo ancora non ci siamo. Voto, quello che a scuola non capivi mai: tra il 6 e il 7.
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Il brownie ricoperto di cioccolato caldo è da gustare a patto che non vi dispiaccia un forte retrogusto piccante. Diabolico. Per concludere avrete due opzioni, caffè espresso o irish coffee? Vi lasciamo con questo dilemma.
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Tip: Sì, Bono l’abbiamo incontrato e purtroppo non abbiamo foto per dimostrarvelo, ma credeteci sulla parola e tentate la sorte in finale di serata!