Per gli italiani a Dublino nostalgici (come me) dell’appuntamento biennale con la Biennale dell’Arte di Venezia, l’Istituto Italiano di Cultura a Dublino offre quest’anno, fino al 28 Agosto, un assaggio del Padiglione Italia alla 54^ esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia, dal titolo Illuminazioni, in occasione della celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Con un progetto di Vittorio Sgarbi, per la prima volta infatti la Biennale varca i confini nazionali grazie al circuito di Istituti di cultura italiana all’estero, esibendo i lavori di artisti connazionali attivi fuori dall’Italia in 89 Istituti in tutto il mondo. Le esposizioni vengono inoltre riunite ed esposte al Padiglione Italia all’Arsenale grazie all’uso di installazioni multimediali.
I 217 artisti in tutto il mondo sono stati selezionati su 400 proposti dai vari Istituti di cultura da un comitato presieduto da Vittorio Sgarbi, seguito ad un processo di selezione che ha visto i vari Istituti fare una mappatura dei migliori artisti italiani residenti nel territorio grazie alla collaborazione di gallerie locali, musei e fondazioni.
A rappresentare l’Irlanda sono stati selezionati Cecilia Bullo, Vittoria Colonna, Elena Gallotta, Paolo Scalera e Mario Sughi aka Nerosunero, le cui opere sono inoltre esposte alla galleria The Complex fino al 30 Giugno.
Con un totale di 9 opere, per la cura di Silvia Panerai, questa piccola “succursale “ della Biennale non manca di esibire lavori delicati come quelli di Elena Gallotta ad esempio, che con Womb (2009) e The Owl (2009) propone uno studio del corpo femminile immortalato in fotografie digitali rielaborate con trame manuali che conferiscono un gradevole effetto “invecchiato”, o dal gusto “pop-art” come le illustrazioni minimali e colorate di Mario Sughi, con Grass (2011) e Alfa Romeo: Dreams & Beauty.
L’elegante video proposto da Vittoria Colonna presenta sinuose figure umane che si muovono in un delicato gioco di luci, ombre e riflessi. Il video fa parte del progetto Identities, un’intima esplorazione della comunità multiculturale transgender in Irlanda che da vita alle storie di cinque personaggi esplorando i temi del travestitismo, transessualismo, dell’identità sessuale e della disforia di genere. Il progetto è stato premiato come miglior film dal Irish Council for Civil Liberties, miglior documentario al The Gaze Film Festival (2009) ed ha ricevuto lo Human Rights Film Award (2009).
Cecilia Bullo propone il concetto di metanoia con Metanoia II: Complex Quixotion Escape, che nell’accezione psicologica si riferisce al processo di auto-guarigione psichica, attraverso un viaggio della mente e del corpo che prende vita in un video ed una teca al centro della sala contenente una custodia con all’interno una bastone “portatile” da viaggio, supporto materiale esterno del lavoro interiore della mente di adattamento all’effetto consuntivo del mondo in cui viviamo.
Per finire Paolo Scalera nelle sue foto immortala sensazioni nel tentativo di raggiungere una “verità” della foto che sfugga all’interpretazione soggettiva dell’osservatore ma si esterni piuttosto in una sorta di empatia universale trasmessa dalle espressioni dei soggetti immortalati.
Una sintetica ma significativa rappresentanza degli artisti italiani in Irlanda quindi, un assaggio delle Illuminazioni che brillano ai Giardini e all’Arsenale di Venezia per chi, come molti italiani a Dublino, passerà l’estate al “buio” del nuvoloso cielo dublinese.